Almeno hai la corsa

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È la frase che mi dico più o meno quasi tutti i giorni, quando, come diceva il poeta Pablo Neruda, “Torno con gli occhi stanchi di vedere il mondo che non cambia”.

Può sembrare una cosa da “fanatici”, ma di fatto, nei momenti peggiori, il benessere prodotto dall’attività fisica, soprattutto praticata all’aperto, come si era già detto nel precedente post, è incredibile.
Perché questo?
Proviamo a rifletterci insieme.
Cause di tipo fisiologico.
1-La corsa, come qualsiasi attività aerobica, aumenta le pulsazioni, fa scorrere il sangue più velocemente, soprattutto fa secernere endorfine per rimediare alla fatica che l’organismo sta sostenendo. Tutto questo, anche se qui lo diciamo in maniera poco scientifica e molto approssimativa, produce una complessiva sensazione di benessere. Risultato: risparmierete una barca di soldi sia in psicanalisti, sia in psichiatri (gli psicofarmaci vi farebbero ottenere gli stessi risultati ma vi spaccherebbero il fegato: meglio allora un buon whisky scozzese torbato).
2 -Praticando sport all’aperto ci si ammala meno. Sarà perché l’organismo si abitua a sudare al freddo (o al caldo, d’estate), sarà perché l’innalzamento della temperatura corporea “frigge” i batteri, sta di fatto che ci si rinforza, ci si ammala di meno, e quindi non si soffrono quei noiosi raffreddori che rendono intollerabile qualunque quotidiana attività.

Cause di tipo psicologico.
1- Praticando uno sport ci si mantiene in forma, si indossano meglio gli abiti e quindi si fa pace con la nostra immagine riflessa; si innalza inoltre il metabolismo, il che rende possibile qualche trasgressione alimentare senza troppi sensi di colpa.
2 – “Ce la si fa”. La soddisfazione di poter dire e potersi dire “Oggi ho percorso questo tragitto, non sono stramazzato, bensì ho portato a casa la pelle con agio” aiuta a non sentirsi totalmente deficienti, all’opposto di quanto ci viene quotidianamente instillato, tanto per dirne una, sul posto di lavoro. Nello sport, quasi sempre – naturalmente mi riferisco ad una attività amatoriale, altrimenti ben altro è l’investimento psicologico – riusciamo a guadagnare, prima o poi, le mete che ci proponiamo, il che è oltremodo gratificante.
3- La concentrazione aumenta. Nel mio caso, ad esempio, la corsa mattutina mi aiuta a stilare l’agenda della giornata. Penso a quel che devo fare, in ufficio e fuori, mi faccio una scaletta di massima e sono pronta per la giornata. Allo stesso modo, la corsa nel week end, perché percorro tragitti più lunghi e per lo più in compagnia, fa da reset: dimentico tutto e il lunedì riparto con la mente vergine.
4- Si ha la sensazione di aver fatto nell’arco della giornata almeno una cosa per sé, di essersi fatti un regalo.
5- Correre è qualcosa che si può condividere. Di norma non amo gli assembramenti, quindi non vi consiglio di correre in gruppo. Ma questo vale solo per me. L’ideale, a mio avviso, è la coppia, intendendola scevra da coinvolgimento sentimentale: si può correre con un amico, un’amica, un parente, un collega, quel che vi pare… che se poi è il partner, tanto meglio. In coppia godete della compagnia e di una piacevole chiacchierata. L’ideale, sempre a mio avviso, è poter alternare la corsa con altri alla corsa da soli. Anche stare con se stessi è una bella compagnia.
6- Lo sport di resistenza allena alla fatica, in tutti i campi. Vale per la corsa, il ciclismo, o il nuoto di fondo: sviluppare una psicologia da maratoneta è un ottimo alleato nella vita quotidiana, perché insegna a fare i conti con la sofferenza nel conseguimento dei propri obiettivi. Se, come me, siete tra coloro che devono sudarsi ogni conquista perché aborrite la piaggeria, non considerate il sesso una scorciatoia verso il successo, non siete affiliati a una cosca, non siete massoni, non avete protezioni politiche, non siete subentrati nella gestione dell’impresa di famiglia, non siete di una bellezza da urlo, non avete (ancora) vinto una fortuna a un Gratta e Vinci e/o lotteria, non avete ereditato e soprattutto sapete che non erediterete… ecco, in tutti questi casi, sviluppare la psicologia del maratoneta può essere un prezioso aiuto.

Per tutti questi motivi e per molti altri ancora che al momento non mi sovvengono “Almeno hai la corsa!” è un mantra che suona un po’ come “Che la Forza sia con te!”
Del resto, l’uno non esclude l’altro. “Che la Forza sia con te, e che lo sia magari di corsa!”