Puoi anche non correre (ma almeno cammina!)

walk

Walk, don’t run era il titolo di uno spassosissimo film con Cary Grant, Samantha Eggar e l’adorabile Jim Hutton – che di sicuro ricorderete nei panni di Ellery Queen. Jim era qui impegnato nell’improbabile ruolo di un atleta marciatore, in gara alle Olimpiadi di Tokyio del 1964. Ai marciatori il regolamento impone di camminare il più
veloce possibile senza tuttavia correre, pena la squalifica dalla gara. Manco a dirlo, la performance sportiva era soltanto lo sfondo alla schermaglia sentimentale con la graziosa Samantha, sotto lo sguardo divertito del grande vecchio Cary Grant, il re della commedia brillante.
Ma perché questo titolo al post di oggi? Perché da qualche tempo i consueti infortuni che si abbattono come le piogge autunnali sul povero runner – qualche dolore alle articolazioni, congiunto a sinistri scricchiolii e “schiocchi” di altrettanto inquietante entità – mi inducono ad alternare alle uscite di corsa alcune simpatiche passeggiate a passo spedito. Per consolarmi  a fronte dell’ineluttabile decadimento fisico e per una sorta di training autogeno finalizzato a vedere nella camminata non un surrogato, bensì una valida alternativa, ho provato, come al solito, ad esplorare la letteratura “internettara” sull’argomento. Ho scoperto tante cose assai interessanti, che gli amici medici potranno confermare o smentire. In primis, che tanto la corsa è indicata per dimagrire e per abbassare la pressione sanguigna, tanto la camminata fungerebbe da prevenzione e terapia contro il diabete e da toccasana psicologico. Pare infatti che mantenga indici di glicemia più consoni, rispetto, incredibile dictu, alla corsa e quindi più salubri per l’organismo. Va da sé che sia molto meno traumatica per le articolazioni e che comunque, praticata con costanza e disciplina (ma questo vale per tutto!), garantisca anch’essa un efficace controllo del peso corporeo.
Devo però dire che quanto mi ha fatto amare moltissimo la camminata, accanto alla corsa, è altro.
Lo scorso anno non solo io, ma anche Gianfranco, il mio straordinario compagno di attività sportive, ha accusato qualche malanno, nel suo caso di natura ipertensiva e coronarica. Abbiamo pertanto convertito alcune delle nostre “lunghe” di corsa in interminabili passeggiate (due giri di Idroscalo, 13 km belli e buoni). Ovvio che, per quanto chiacchieriamo moltissimo anche correndo, la conversazione sia stata alquanto agevolata dal relax della camminata. Allo stesso modo, lo è stata anche la contemplazione del paesaggio. Le nostre camminate si sono svolte per lo più nel periodo autunno/inverno, il che ha consentito alle nostre indoli crepuscolari di apprezzare moltissimo i colori, i cambiamenti di luce e gli scenari che, di settimana in settimana, prendevano vita intorno a noi. Ho poi preso l’abitudine di alternare corsa e cammino anche nelle mie uscite mattutine in solitario. Beh, camminare nella foschia dei giardini pubblici Montanelli ha una sua, notevole, poesia. Così, a poco a poco, ho imparato ad apprezzare quello che inizialmente mi pareva un ripiego, se non un castigo, e a farne un’ulteriore occasione di bellezza. Perciò, cari miei amici non sportivi, approfitto per dirvi che, se la mattina non ce la potete fare a correre perché avete la pressione bassa e la dolcezza del cuscino è irresistibile, ricordate che potete sempre camminare! Se possibile, cercate di farlo in un luogo verde, con un po’ di alberi. Può sembrare una banalità, ma molti di coloro che vivono in città sottovalutano l’importanza dello stare fuori, dell’immergersi in un contesto naturale, almeno qualche decina di minuti al giorno. Personalmente sono convinta che molte nevrosi si sciolgano come neve al sole soltanto camminando in mezzo agli alberi. Non è stupida filosofia new age, credetemi: soli, camminando immersi nei vostri pensieri, potete godere indisturbati della vostra compagnia per 40/45 minuti, mentre il sole sorge e la luce vi investe. Non è affatto male.

2 Risposte a “Puoi anche non correre (ma almeno cammina!)”

  1. Film simpaticissimo! Una strana Tokyo, vivace e sconfusionata, dove gli americani non erano ancora “Lost in translation”. Ma il prossimo post deve ricordare un capolavoro assoluto della commedia americana: “Lo sport preferito dell’uomo”… Ci si può divertire senza correre, ma anche senza camminare!!!!!

    1. Raccogliamo questa provocazione, ricordando che comunque, anche la pesca, quando praticata in determinate condizioni meteorologiche, comporta un certo qual dispendio energetico, oltre al vantaggio di essere un altro sport outdoor!

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